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Aneto

CENNI STORICI: Il nome del genere deriva dal greco "anethon" (Anice), il quale deriva a sua volta dall’antico egizio. Questo termine può essere tradotto con allontana i malori in riferimento alle proprietà medicamentose. L'epiteto specifico graveolens deriva dal latino "gravis" (pesante, forte) et "olens" (sentore), in quanto ha un odore forte. Il binomio scientifico attualmente accettato (Anethum graveolens) è stato proposto da Carl von Linnè (1707-1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione "Species Plantarum" del 1753.

PIANTA - L’Aneto (Anethum graveolens) è una pianta aromatica annuale, della famiglia delle Ombrellifere, originaria del Medio Oriente (India e Persia), con un profumo che ricorda il finocchio e l'anice: di questa pianta si usano sia le foglie, dal colore verde-azzurro, formate da più foglioline filiformi disposte regolarmente, che i semi. Il suo olio essenziale ha caratteristiche aromatiche, rinfrescanti, digestive, e antisettiche. A fine estate si recidono le ombrelle e si lasciano essiccare in un luogo ombroso: poi, si battono fino a provocare l'uscita dei semi, che vengono conservati a parte in vasi di vetro, chiusi ermeticamente.

PROPRIETA' – Le sue proprietà hanno blandi effetti benefici per lo stomaco: digestive, aperitive, carminative (favorisce la fuoriuscita dei gas intestinali), antispasmodiche (attenua gli spasmi muscolari, e rilassa anche il sistema nervoso), diuretiche (facilita il rilascio dell’urina) e anti-infiammatorie (attenua uno stato infiammatorio), calmanti e preparatorie per il sonno.
In particolare:
- Utilizzato in infusione, l'aneto favorisce la digestione e lenisce i dolori colitici;
- I semi, in infusione, permettono di fermare il singhiozzo, il mal di testa e la tosse infantile;
- Altri utilizzi: indigestione, vomito nervoso, flatulenza, aiuta l'allattamento, gas intestinali, spasmi, crampi e anche come antisettico intestinale.

Storicamente, fu anche utilizzato per l'epilessia e per favorire l’allattamento delle bambinaie (antichi greci), per calmare gli ospiti di banchetti che avevano bevuto troppo. Carlo Magno, per le sue virtù afrodisiache e contro la mala sorte, (streghe e maghi del medioevo, per aumentare le capacità cerebrali XVII secolo, per "mantenere il calore e l’energia del corpo e donare un’intensa vitalità" e anche per "aumentare il potere d’attrazione nei confronti del sesso opposto" XVII secolo. Un infuso delle foglie serve anche contro la nausea. Gli antichi gladiatori pensavano che l'aneto accrescesse la loro forza e per questo condivano ogni loro pasto con i suoi semi, inoltre si coronavano il capo con questa pianta come simbolo di gioia. Pestando i suoi semi e ponendoli in infusione si ottiene un liquido utile a molti scopi:
- Per fare bagni rinforzanti alle unghie;
- Per favorire la digestione;
- Per placare il singhiozzo e i crampi dello stomaco;
- Per alleviare le flatulenze e l’insonnia. Inoltre i semi d’aneto vengono masticati per rinfrescare l'alito.

USO IN CUCINA – Dell'aneto in cucina si usano sia i semi sia le foglie soprattutto nella cucina scandinava, che li accosta ad uova, pesce (salmone), molluschi e patate. Nella cucina italiana viene adoperato nelle insalate, sulle patate lessate, nelle marinate, nella salsa per i pesci, per insaporire minestre e intingoli e sulla carne alla griglia, ma si accompagna anche a yogurt, panna acida e formaggi freschi. I semi, molto profumati, sono ideali per aromatizzare l’aceto, e quindi le conserve.

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