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Coriandolo

CENNI STORICI: Coriandrum è una parola latina, che trova le sue radici nella parola greca corys (cimice), seguita dal suffisso – ander (somigliante); le due parole si riferiscono alla somiglianza con lo sgradevole odore emanato dalla pianta, simile a quello delle cimici, che persiste fino alla maturazione dei suoi frutti. Per questo motivo questa pianta viene anche chiamata erba cimina. Il coriandolo, viene impiegato fin dalla più remota antichità (sin dal 5000 a.C) come pianta aromatica e medicinale dagli Egizi, dagli Ebrei, dai Greci e dai Romani. Anche Apicio, lo menziona,poiché lo usava per farne la base di un condimento chiamato Coriandratum, mentre secondo Plinio, mettendo alcuni semi di coriandolo sotto il cuscino al levar del sole si poteva far sparire il mal di testa e prevenire la febbre. Il coriandolo è uno degli aromi più antichi della nostra tradizione; nel Rinascimento per Carnevale i suoi frutti venivano glassati con lo zucchero, e da li iniziò la tradizione dei coriandoli a Carnevale, in un secondo momento formati da pallottoline di gesso, attualmente dischetti di carta multicolori. .

PIANTA - Il coriandolo (Coriandrum sativum) è una pianta erbacea annuale originaria dei paesi del Mar Mediterraneo, che appartiene alla famiglia delle Ombrellifere; è conosciuto anche come prezzemolo cinese, ed appartiene infatti alla sua stessa famiglia. Ha le radici sottili e poco ramificata, il fusto eretto, alto circa 30-50 cm, con la parte superiore ramificata; le foglie alterne, nella parte inferiore sono appena incise e provviste di gambo, mentre in quella superiore sono frastagliate e senza gambo. I fiori, di colore bianco o rosa, sono riuniti in ombrelle a raggi e i frutti aromatici si presentano sotto forma di globo dal colore giallo paglierino. I frutti del coriandolo vengono utilizzati come spezia: sono dolci con un lieve sapore di limone e sono meno piccanti delle foglie, che non sono gradite al palato di tutti, poiché mentre alcuni ne adorano l’aroma e il sapore speziato e amaro, altri le trovano sgradevoli. I frutti del coriandolo sono uno degli ingredienti principali del garam masala, una miscela di spezie molto usata nella cucina indiana, sud americana e orientale in genere, e attualmente un po’ meno in quella Europea.

 

COLTIVAZIONE E RACCOLTA - Il coriandolo vegeta bene in tutta l’Europa meridionale ed orientale, dove trova terreni ben esposti e soleggiati. I frutti nascono in giugno-luglio, mentre la raccolta delle ombrelle, recise insieme al loro gambo, deve avvenire al mattino presto quando il coriandolo è ancora umido di rugiada, dopodichè va subito essiccato, pena la perdita di molte proprietà. Le ombrelle vengono quindi riunite in mazzi ed appese in luoghi ombreggiati, quando sono ben essiccate si battono all’interno di un sacchetto per separare i frutti dai peduncoli che li sostengono.


CONSERVAZIONE
– I frutti del coriandolo si conservano in recipienti di vetro con chiusura ermetica lontano dalla luce e dall’umidità; si dovrebbero conservare interi e macinare al momento dell’utilizzo, poiché se conservati in polvere, l’aroma si disperde molto facilmente.

PROPRIETA' – Il coriandolo ha proprietà antispasmodiche, carminative, antisettiche, aperitive, digestive. In dosi controllate è efficace per contrastare in apparenza, gonfiore intestinale, digestione difficile e stitichezza, ma non bisogna comunque abusarne perché se usato in dosi eccessive è inebriante e può causare disturbi nervosi e fastidi renali. La spezia ha inoltre un effetto antibatterico e fungicida.

USO IN CUCINA – Il coriandolo, trova numerosi impieghi nella cucina internazionale e meno in quella Italiana, dove principalmente viene adoperato nelle preparazioni di insaccati come salsiccie e mortadelle, e nell’industria dei liquori per aromatizzare per esempio il gin, e il liquore Chartreuse. Il suo aroma dolce, intenso e molto delicato, fa si che possa essere utilizzato in notevoli quantità senza sovrastare il sapore dei piatti. I frutti di coriandolo macinati, costituiscono l’ingrediente principale del curry e del garam masala. Nell’Europa centrale il coriandolo viene usato per insaporire e aromatizzare le marinate di cacciagione, le salamoie, le verdure, i funghi e i sott’aceti; mentre in Oriente, foglie e rametti vengono usati per aromatizzare insalate e impiegati al posto del prezzemolo. L’abbinamento ideale in cucina si ottiene usando il coriandolo per insaporire cavoli, crauti, zuppe e minestre, legumi, pesce, carne di maiale ed agnello.

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