Finocchietto Selvatico
Aneto
Assenzio
Basilico
Borragine
Calaminta
Cappero
Cerfoglio
Coriandolo
Dragoncello
Erba Cipollina
Finocchietto Selvatico
Lavanda
Levistico
Lippia Citriodora
Maggiorana
Melissa
Menta
Mirto
Origano
Peperoncino
Pimpinella
Prezzemolo
Rosmarino
Rucola
Ruta
Salvia
Sedano
Timo
Valeriana
CENNI STORICI: Il Foeniculum vulgare ha una storia molto antica, pianta tipica del mediterraneo, molto apprezzata dai greci, a introdurla in tutta l’Europa continentale; sembra siano stati i romani. Proprio in Grecia comincia la storia del finocchio, precisamente nella pianura di Maratona, località famosa per la battaglia tra Ateniesi e Persiani; in questo luogo il finocchio, cresceva in modo spontaneo, e gli antichi lo chiamavano marathon. Plinio affermava che il finocchio ha una grande proprietà per la cura degli occhi, questo in relazione al fatto che i serpenti, una volta cambiata la pelle, si andavano a fregare contro una pianta di finocchio per riacquistare la vista. Questa, però non è l’unica affinità che hanno il finocchio e i serpenti; sembra infatti che il finocchio, fosse un antidoto contro la puntura di questo animale. Nelle manifestazioni religiose, il finocchio, simboleggia l’idea della rinascita, o della rigenerazione spirituale. Il termine “finocchio”, usato per indicare, in modo dispregiativo, un uomo con tendenze omosessuali, sembra risalire al Medioevo, quando presunti colpevoli di omosessualità o di stregoneria, venivano messi al rogo, dalla Santa Inquisizione. La leggenda narra che alle fiamme del rogo, venisse aggiunto del finocchio selvatico, in quanto aveva il potere di coprire l’odore della carne bruciata e di purificare le anime impure. Da questa leggenda deriva l’odierno detto: “oggi si brucia il finocchio”, usato per annunciare l’accensione del rogo. In realtà la comparazione dispregiativa del termine finocchio con omosessuale, sembrerebbe avere le sue origini nel Medioevo, quando questa parola voleva indicare un “uomo spregevole” o persona infida, “da poco”, etichetta con la quale sono state negli anni identificate queste persone. La parola finocchio (usata per indicare dei traditori) è stata usata anche dal sommo poeta Dante, che la cita in un suo documento del secolo XIV: E quei, ch’io non credeva esser finocchi, ma veri amici, e prossimi, già sono venuti contra me con lancie, e stocchi.
PIANTA - Il finocchio selvatico (Foeniculum vulgare) è una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Ombrelliferae, che cresce spontanea nelle regioni mediterranee e che in Italia è diffusa nelle zone costiere; questo arbusto, si sviluppa nei luoghi soleggiati, incolti e secchi anche se è possibile trovarlo nelle zone erbose. Il finocchio selvatico si presenta con il fusto ramificato alto fino 150 centimetri, i fiori piccoli e gialli raccolti in grandi ombrelle con 5 o 6 raggi, in cima ai quali si formano i frutti, generalmente chiamati semi, che possiedono il caratteristico aroma dolce e piccante allo stesso tempo.
PROPRIETA' - Il finocchio selvatico possiede anche numerose proprietà terapeutiche: è molto stimolante e digestivo e favorisce l’espulsione dei gas intestinali; inoltre è anche un ottimo antisettico, basti pensare che i suoi semi sotto forma di infuso vengono usati per fare gli sciacqui contro l’alito cattivo e per fare impacchi da applicare nelle zone cutanee infiammate. Attenzione, però: abusare delle preparazioni ottenute dai semi del finocchio selvatico può essere pericoloso, in quanto risultano irritanti per uso esterno e lievemente narcotici per uso interno.
USO IN CUCINA –
Il finocchio selvatico è molto usato in cucina per aromatizzare i piatti a base di pesce e di carne; gli insaccati, le insalate, nella preparazione di alcuni formaggi e liquori, ed è l’ingrediente di molte ricette regionali. Il finocchietto selvatico si può aggiungere alle insalate o alle minestre e spesso viene usato per insaporire il pesce; in Sicilia viene usato per insaporire un piatto tipico: i bucatini con le sarde. I semi del finocchietto selvatico invece vengono utilizzati per aromatizzare formaggi, salumi, salse, pane, dolci e anche per conferire un aroma particolare al vino.