Lavanda
Aneto
Assenzio
Basilico
Borragine
Calaminta
Cappero
Cerfoglio
Coriandolo
Dragoncello
Erba Cipollina
Finocchietto Selvatico
Lavanda
Levistico
Lippia Citriodora
Maggiorana
Melissa
Menta
Mirto
Origano
Peperoncino
Pimpinella
Prezzemolo
Rosmarino
Rucola
Ruta
Salvia
Sedano
Timo
Valeriana
CENNI STORICI: Famiglia Lamiaceae. Originaria dell’area mediterranea (Europa meridionale, Nordafrica e isole atlantiche), la lavanda vegeta su rupi, garighe e terreni aridi e assolati, leggermente acidi. Oggi è coltivata in diverse regioni del mondo come pianta da giardino o per l’estrazione dell’olio essenziale. Ben prima che il resto del mondo conoscesse profumi e deodoranti alla lavanda, i romani la utilizzavano nell’acqua del bagno, il nome del genere deriva infatti dal verbo latino “lavare”. Furono proprio i romani, che ne avevano individuato anche le virtù officinali e culinarie, a diffonderla in tutto l’Impero. Nel Medioevo era reputata inestimabile e impiegata con altre piante antisettiche a protezione dalle pestilenze. Veniva coltivata negli orti dei monasteri e perfino Ildegarda di Bingen scrisse un trattato su questa erbacea. Nel XVI e XVII secolo la fragranza di lavanda era largamente utilizzata nelle corti europee sia per coprire gli odori corporali che per allontanare insetti e parassiti. A quell’epoca in Francia iniziarono le prime coltivazioni estensive destinate al mercato.
PIANTA - Il genere Lavandula comprende circa 25-30 specie di piante appartenenti alla famiglia della Lamiaceae, tra cui la lavanda. La pianta è originaria delle regioni Mediterranee. Le specie del genere Lavandula sono diffuse nei luoghi rupestri del bacino del Mar Mediterraneo.
Il nome generico “lavanda” con il quale siamo abituati a chiamare queste piante è stato recepito letteralmente nella lingua italiana dal gerundio latino “lavare” (che deve essere lavato) per alludere al fatto che questa specie era molto utilizzata nell’antichità (soprattutto nel Medioevo) per detergere il corpo. La lavanda è una pianta molto rustica, che ben si adatta alle diverse situazioni pedo-climatiche e cresce spontanea nell’Italia meridionale e la ritroviamo nei terreni aridi e sassosi a formare dei bellissimi cespugli.
Sono piante perenni, sempreverdi di piccole dimensioni raggiungendo infatti al massimo un’altezza di un metro. Le foglie sono lineari, lanceolate, strette, di un caratteristico colore verde-grigio. Le infiorescenze, portate da lunghi steli, sono delle spighe. Ciascuna spiga contiene un numero variabile di fiori molto profumati e con aroma variabile a seconda della specie.
Il frutto della lavanda è un achenio che contiene al suo interno un solo seme.
Lavandula officinalis o vera
La lavandula officinalis o vera è sicuramente una delle piante più insolite e particolari della nostra flora. Originaria dei Paesi del Mediterraneo è una pianta a portamento eretto che arriva anche ad un metro di altezza. I rami sono quadrangolari provvisti di foglie lineari di colore grigio-verde.
I fiori si formano d’estate portati da delle infiorescenze terminali lunghe fino a 10 cm, di colore azzurro-grigiastro e molto profumati.
Tutte le parti verdi della pianta sono ricoperte da una fitta peluria.
La lavanda fine sopporta bene il clima freddo e i suoi terreni prediletti sono situati a partire da 50 metri d’altitudine per raggiungere i 1400 e oltre.
Lavandula latifolia
È la lavanda spigo (chiamata anche “lavanda maschio” o “grande lavanda”.
L’atro suo nome botanico è Lavandula latifoglia, che vuol dire “a foglie larghe”. Le sue foglie sono larghe e vellutate. I suoi steli di fioritura sono lunghi e possono presentare più spighe di fiori. La lavanda spigo ama molto il clima caldo e i terreni calcarei secchi. Il suo habitat si situa a partire da 600 metri d’altitudine. Las sua coltura non è più praticata in Francia. La lavandula latifoglia è più grande come specie rispetto alle altre, con le foglie verdi ricoperte da una fitta peluria e fiori i colore azzurro pallido con un aroma canforato.
Non è molto diffusa allo stato spontaneo ed il suo profumo è meno apprezzato rispetto alle nostre specie.
Esistono numerosi ibridi, chiamati “Lavandini”, maggiormente coltivati rispetto alle specie pure in quanto hanno degli alti rendimenti in oli essenziali perché di maggiore sviluppo vegetativo e con steli ed infiorescenze molto più grandi. Tra questi ricordiamo:
Lavandula hybrida: ibrido naturale e sterile di Lavanda offinalis x Lavandula spica molto utilizzato per la produzione di oli essenziali: all’epoca nella quale i falciatori andavano a cogliere le lavande selvagge si cominciarono a notare delle piante più sviluppate delle altre che chiamavano “lavanda grossa” o “lavanda bastarda”: si trattava delle lavandine, nate dall’ibridazione spontanea fra la lavanda vera e la lavanda spigo. Tale incrocio è dovuto agli insetti impollinatori, fra i quali le api. Essendo un ibrido, la lavandina è sterile. La sua riproduzione è realizzata tramite il metodo della talea. La tecnica della talea si è imposta a partire dagli anni 1925-1930, permettendo uno sviluppo rapido della coltura della lavandina. Esistono numerose varietà di lavandina, le più diffuse sono: la Grosso, la Abrial o la Super.
Lavandula stoechas: è la lavanda marittima. La lavandula stoechas abbonda soprattutto nei terreni silicei, caratterizzata dall’avere i fiori che si formano lungo le spighe fiorali con alla sommità un ciuffo di bratteee viola che persistono anche dopo la caduta dei fiori. I fiori sono molto profumati e si formano a partire dalla primavera e per tutta l’estate. Le foglie sono molto strette e lineari e ricoperte da una fitta peluria.
Lavandula angustifolia: è una pianta originaria dei paesi del Mediterraneo ed è una pianta particolarmente adatta a formare siepi basse o bordure di viali. Ha le foglie tipiche della specie solo più strette e di un verde più intenso. I fiori sono portati da spighe lunghe fino a 6 cm di colore azzurro, molto profumati che si schiudono d’estate. Di questa specie esistono in commercio numerosissime varietà con i fiori variamente colorati dal rosso, al bianco, al blu.
PROPRIETA' - La lavanda è conosciuta fin dai tempi più antichi per le sue proprietà antisettiche, analgesiche, battericide, vasodilatatorie, antinevralgiche, per i dolori muscolari ed è considerata un blando sedativo. È l’olio eterico più utilizzato in profumeria.
In aromaterapia, viene utilizzata come antidepressivo, tranquillizzante, equilibrante del sistema nervoso, come decongestionante contro i raffreddori e l’influenza. Inoltre viene ritenuta efficace per abbassare la pressione arteriosa, per ridurre i problemi digestivi ed è miscelata con altre sostanze omeopatiche per curare il mal di schiena e il mal d’orecchie.
Qualche goccia di olio essenziale, aggiunta nell’acqua del bagno, aiuta a rilassare. Per uso cosmetico, se utilizzata nell’ultimo risciacquo, quando si lavano i capelli, oltre che dare un profumo delizioso, aiuta a combattere i capelli grassi. I fiori di lavanda, contrariamente a tante altre specie, conservano a lungo il loro aroma anche se secchi. È infatti consuetudine mettere dei sacchetti di tela nei cassetti per profumare la biancheria. La pianta, che era già nota agli antichi, veniva usata anche per la preparazione di talismani e portafortuna, legati a pratiche magiche ed esoteriche.